Consulenza informatica in marketing web, networking e computer

Clonare un Hard Disk su linux

0 2.057

Il comando dd è un semplice, versatile e potente strumento. Può essere usato per copiare dalla sorgente alla destinazione, blocco per blocco, a prescindere dal tipo di filesystem oppure dal sistema operativo. Un metodo più conveniente è quello di usare dd da un ambiente live, come un livecd.

Attenzione: Data la natura di questi comandi, è bene essere molto cauti nel loro utilizzo; questi comandi possono distruggere i vostri dati. Ricordare che l’ordine è file di input (if=) e file di output (of=) e non invertiteli! Assicurarsi sempre che il disco/partizione di destinazione (of=) sia uguale o più grande dell’origine (if=).

Clonare una partizione

Da un disco fisico /dev/sda, la partizione 1, ad un disco fisico /dev/sdb sulla partizione 1.

dd if=/dev/sda1 of=/dev/sdb1 bs=4096 conv=notrunc,noerror

Se il file di output of (sdb1 nel nostro esempio) non esiste, dd lo creerà a partire dall’inizio del disco.

Clonare un intero hard disk

Da un dico fisico /dev/sda ad un disco fisico /dev/sdb:

dd if=/dev/sda of=/dev/sdb bs=4096 conv=notrunc,noerror

Questo comando clonerà l’intero disco, incluso il Master Boot Record (e quindi anche il bootloader), tutte le partizioni ed i dati.

  • notrunc o do not truncate mantiene l’integrità dei dati imponendo a dd di non spezzare nessun dato.
  • noerror comunica a dd di continuare l’operazione, ignorando tutti gli errori dall’origine. Il comportamento di default di dd è quello di fermarsi ad ogni errore.
  • bs=4096 imposta la dimensione dei blocchi a 4k, la dimensione ottimale ed efficiente per la lettura/scrittura del disco, e quindi della velocità clonazione.

Backup del MBR

Il Master Boot Record è contenuto nei primi 512 byte del disco. Esso consiste in 3 parti:

  1. I primi 446 byte contengono il bootloader.
  2. I successivi 64 contengono la tavola delle partizioni (4 voci di 16 byte ciascuna, una voce per ogni partizione primaria).
  3. Gli ultimi 2 byte contengono un identificatore.

Per salvare il MBR in un file dal nome mbr.img:

  # dd if=/dev/hda of=/mnt/sda1/mbr.img bs=512 count=1

Per ripristinare (attenzione questo comando potrebbe distruggere la tavola delle partizioni, e quindi impedire l’accesso ai dati presenti sul disco):

  # dd if=/mnt/sda1/mbr.img of=/dev/hda

Se si desidera soltanto ripristinare il bootloader, ma non la tavola delle partizioni, basterà ripristinare solo i primi 446 byte del MBR:

  # dd if=/mnt/sda1/mbr.img of=/dev/hda bs=446 count=1

Per ripristinare soltanto la tavola delle partizioni, il comando sarà:

  # dd if=/mnt/sda1/mbr.img of=/dev/hda bs=1 skip=446 count=64

Sarà possibile estrarre il MBR dall’immagine completa di un disco:

  #dd if=/path/to/disk.img of=/mnt/sda1/mbr.img bs=512 count=1

Creare l’immagine di un disco

1. Effettuare il boot da un sistema live(liveCD o liveUSB).

2. Assicurarsi che nessuna partizione sia montata dal disco di origine.

3. Effettuare il mount di un disco esterno.

4. Effettuare il backup del disco:

 # dd if=/dev/hda conv=sync,noerror bs=64K | gzip -c  > /mnt/sda1/hda.img.gz

5. Salvare alcune informazioni addizionali riguardo al disco, come la sua geometria, sarà necessario per interpretare la tavola delle partizioni salvata nell’immagine. L’informazione più importante è la dimensione dei cilindri.

 # fdisk -l /dev/hda > /mnt/sda1/hda_fdisk.info
Nota: Sarà possibile usare un valore di dimensione dei blocchi (bs=) uguale all’ammontare della cache del disco di cui si sta creando l’immagine. Ad esempio, bs=8192K funziona per una cache di 8MB. Il valore di 64K menzionato in questo articolo è migliore del valore di default, che è impostato a bs=512 byte, perché dd verrà eseguito più velocemente con un valore di bs= maggiore.

Ripristinare il sistema

Per ripristinare il sistema:

 # gunzip -c /mnt/sda1/hda.img.gz | dd of=/dev/hda

Usando cp

Il programma cp può essere usato per clonare un disco, ad una partizione alla volta. Il vantaggio dell’uso di cp è che il tipo di filesystem della/delle partizione/i di destinazione può non essere il solito dell’origine. Per sicurezza, effettuare il processo da un ambiente live.

La procedura di base da un ambiente live sarà:

  • Creare le nuove partizioni di destinazione (usando fdisk, cfdisk oppure altri programmi disponibili nell’ambiente live).
  • Creare un filesystem su ogni partizione precedentemente creata. Ad esempio:
mkfs -t ext3 /dev/sdb1
  • Effettuare il mount dell’origine e della/delle partizione/partizioni di destinazione. Ad esempio:
mount -t ext3 /dev/sda1 /mnt/origine
mount -t ext3 /dev/sdb1 /mnt/destinazione
  • Copiare i file dalla partizione di origine a quella di destinazione:
cp -a /mnt/origine/* /mnt/destinazione

L’opzione -a: preserva i permessi, non segue mai i link simbolici ed copia ricorsivamente

  • Cambiare i punti di mount della partizione appena copiata nel file /etc/fstab a seconda delle modifiche effettuate(es. il tipo di filesystem)
  • Infine, installare il bootloader GRUB se necessario. (Consultare GRUB)
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.